Dacia Maraini ha ricevuto il Pegaso d’oro, il più alto riconoscimento della Regione Toscana. La cerimonia della consegna è avvenuta a Roma, nella sede della Regione Toscana, e ha visto la presenza del presidente Giani e della capo di Gabinetto Cristina Manetti alla vigilia dell’inaugurazione della terza edizione de La Toscana delle Donne, la rassegna sulla parità di genere che avrà luogo dal 16 al 26 novembre con dieci giorni di eventi e tanti ospiti dal mondo della cultura, dello spettacolo, del sociale e dello sport. Obiettivo del Festival è promuovere un cambiamento culturale, un cambio di passo che si ripercuote in tutti gli ambiti in cui la donna si può e si deve esprimere.
“Consegno il Pegaso d’oro a una grande scrittrice, voce dell’impegno letterario e sociale e riferimento per le nuove generazioni – ha dichiarato il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani –. Questo premio è una testimonianza forte di quanto ci identifichiamo con il suo lavoro, con la sua cultura, con i suoi valori. Dacia Maraini è un faro, per scrittori, artisti, attivisti in Italia e nel mondo. La sua capacità di unire la bellezza della lingua alla forza dell’impegno sociale è esempio di come la letteratura possa essere un potente strumento per il cambiamento. La sua voce rimarrà un faro guida per le generazioni future, indicando loro il cammino verso una società più giusta e inclusiva”.
Dacia Maraini, scrittrice di talento, è voce delle battaglie del nostro tempo – recita la motivazione del riconoscimento –. Il suo impegno per i diritti delle donne, la giustizia sociale e l’ambiente l’ha resa figura di riferimento per coloro che cercano di portare cambiamenti positivi nel mondo.
“Questo premio è un atto di stima – ha detto Dacia Maraini – e le donne hanno bisogno non tanto di ammirazione e di esaltazione, quanto di stima. Perché le donne non sono solo belle e sensibili ma qualcosa di più: capaci di creare, costruire e fare politica. Noi adesso viviamo un mondo globalizzato, siamo collegati. Per questo non possiamo ignorare le sorti delle donne che vivono in altre condizioni. La globalizzazione ha i suoi meriti, ma allo stesso tempo oggi c’è il rischio di perdere l’identità, spirituale e culturale. In questo momento il grande problema è l’identità, cioè come affrontare il rapporto delle varie identità. Ad esempio chiudere le frontiere non ha senso, c’è bisogno di accoglienza, ma non abbiamo sviluppato la cultura condivisa dell’emigrazione. Ci vuole un atteggiamento culturale complesso. Anche i femminicidi riguardano l’identità: un uomo che identifica la propria identità con il possesso. Affrontare il rapporto delle varie identità non è facile. Non ci sono regole sicure e non dobbiamo negarlo – conclude Maraini -.”.
“La Regione Toscana può fare molto e lo fa con tante politiche che vanno nella direzione di aiutare le donne ad esprimersi e a trovare il giusto equilibrio e la giusta espressione nella società di oggi. Credo che ‘la Toscana delle Donne’ sia un esempio efficace per raccontare le questioni femminili non in modo rivendicativo ma costruttivo, ricco e propositivo un modo che veda insieme donne uomini uniti in questa battaglia per vedere riconosciuto pienamente il ruolo della donna – ha detto Cristina Manetti –. Le donne, quando hanno l’opportunità di esprimersi, determinano una spinta decisiva nella società. Nonostante ciò donne e uomini non hanno le stesse possibilità, non occupano le stesse posizioni, ad esempio nel mondo del lavoro. Resta ancora da compiere quello scatto culturale che ci renda liberi da quegli stereotipi di genere, che tanto ci condizionano nelle scelte quotidiane, a partire dal percorso formativo e poi nel lavoro. La Regione Toscana sta lavorando su questo fronte, cercando di mettere in atto politiche innovative in numerosi ambiti”.
La Toscana delle donne, che si sviluppa con tanti appuntamenti, oltre 50 ma anche per tutto l’anno con tematiche legate alla parità di genere, vedrà in scena il 18 novembre proprio un testo di Dacia Maraini, il “Dialogo tra una prostituta e un suo cliente”, un testo intenso e disincantato della grande scrittrice italiana.