E’ importante che l’impresa “metta al centro la persona, la qualità delle sue relazioni, la verità del suo impegno a costruire un mondo più giusto, un mondo davvero di tutti”. E’ stato questo il passaggio più importante dell’Udienza concessa sabato scorso dal Papa a settemila imprenditori di Confindustria, riuniti nell’Aula Paolo VI per il primo “Giubileo dell’industria”. Ribadendo che il mercato non è un “assoluto”, il Pontefice ha chiesto di non dimenticare le “categorie più deboli e marginalizzate”, come famiglie e giovani disoccupati, ed ha invitato a rifiutare “le scorciatoie delle raccomandazioni” e dei favoritismi. “Con senso di umiltà e consapevolezza dei nostri limiti – ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, disponiamo di un bene prezioso: l’impegno nostro e delle nostre imprese, una dote importante su cui costruire”.
L’Udienza del Papa ha chiuso così “Fare Insieme”, la due giorni vaticana di Confindustria realizzata in collaborazione con Unicredit ed Eni e coordinata da eprcomunicazione. Il primo “Giubileo dell’Industria” nei 106 anni di vita dell’Associazione che ha vissuto anche altri importanti momenti di riflessione, come il seminario di studi sul rapporto tra etica e impresa nel Centro Congressi Augustinianum al quale hanno partecipato, tra gli altri, il Presidente dell’Accademia dei Lincei Alberto Quadrio Curzio, il rettore dell’Università LUISS Massimo Egidi, l’economista Romano Prodi, il Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Santa Sede, Card. Domenico Calcagno, il Prefetto della Segreteria per le Comunicazioni della Santa Sede, Mons. Dario Edoardo Viganò e il Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, Card. Gianfranco Ravasi.
La rassegna stampa è consultabile al seguente link