Nell’ambito della cooperazione sanitaria Italia-Marocco, è stato presentato oggi a Rabat e a Casablanca il progetto pilota “Mama Sofia accorcia le distanze nella cura”. L’iniziativa – inserita all’interno del Piano Mattei per l’Africa – è promossa dalla Fondazione Mama Sofia con il patrocinio della Presidenza Italiana del Consiglio dei Ministri e realizzata grazie alla collaborazione tra istituti di ricerca e ospedali italiani d’eccellenza, tra cui per la pediatria l’Istituto Gaslini di Genova e Vexavit e Dedalus, aziende italiane leader nel settore tecnologico.
Hanno partecipato l’Ambasciatore d’Italia in Marocco, Armando Barucco, la Presidente della Fondazione Mama Sofia, Zakia Seddiki Attanasio, il Presidente di Vexavit Italia, Salvatore Gandolfo, il Professore Raffaele Ciavarella di Vexavit e il Presidente di Dedalus, Andrea Fiumicelli.
L’iniziativa avrà il suo primo sviluppo in Marocco, in considerazione del forte legame che il Paese ha con l’Ambasciatore Luca Attanasio, Console Generale a Casablanca dal 2010 al 2013, e marito di Zakia Seddiki Attanasio, Presidente della Fondazione Mama Sofia, di origine marocchina.
“Con il Piano Mattei, annunciato nel corso del Vertice Italia-Africa di fine gennaio, l’Italia ha posto le fondamenta per un nuovo modello di cooperazione paritaria con l’Africa. Le discussioni sull’avvio dei primi progetti pilota con il Marocco – come quello della “Fondazione Mama Sofia” in ambito sanitario o per il Centro di eccellenza sulle energie rinnovabili – rappresentano un percorso condiviso in settori strategici per entrambi i Paesi. Una volontà che s’inserisce nel solco del Piano d’azione per il partenariato strategico multidimensionale, firmato nel luglio 2023 Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani e dal Ministro degli Esteri marocchino Nasser Bourita, e dall’incontro bilaterale del gennaio 2024 tra il Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e il Capo del Governo marocchino Aziz Akhannouch. Il progetto della Fondazione Mama Sofia arricchisce ulteriormente questa dinamica molto positiva, favorendo lo scambio di tecnologie e buone prassi tra Italia e Marocco” ha dichiarato l’Ambasciatore d’Italia in Marocco, Armando Barucco.
“Desidero innanzitutto ringraziare il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, il Sottosegretario di Stato, Alfredo Mantovano, il Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ambasciatore Riccardo Guariglia, il Consigliere Diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri e la Struttura di missione del Piano Mattei, Fabrizio Saggio, il Consigliere Lorenzo Ortona. Ringrazio anche l’Ambasciatore d’Italia in Marocco, Armando Barucco, e tutto il corpo diplomatico. Grazie ai quali sono riuscita a realizzare il desiderio di Luca di unire in un unico progetto le istituzioni, le imprese e il terzo settore. Ringrazio anche il Ministero della Salute e della Protezione sociale del Marocco e le istituzioni marocchine – ha dichiarato Zakia Seddiki Attanasio, Presidente della Fondazione Mama Sofia -. ‘Mama Sofia accorcia le distanze nella cura’ è un progetto che conferma l’impegno che vogliamo mettere nel realizzare attività che abbiano un valore reale a livello etico e sociale e è, inoltre, un riconoscimento del lavoro di Luca verso quel principio di cooperazione a lui tanto caro. Il mio intento attraverso l’azione intrapresa con la Fondazione Mama Sofia- continua Seddiki Attanasio – è quello di dare un contributo affinché l’Italia possa essere costruttrice di pace e solidarietà tra i popoli. Iniziamo da qui, dal Marocco, che simbolicamente un significato particolare per me: prima di tutto è il mio Paese di origine, e poi il punto di partenza del legame tra me e Luca. Le differenze culturali non devono rappresentare un ostacolo ma un valore, uno strumento per avvicinarci e arricchirci.”
“Le tecnologie digitali rappresentano uno straordinario strumento abilitante per il mondo della sanità: consentono di ridurre le distanze della cura, rendendo i servizi sanitari più accessibili, efficaci e sostenibili. Oggi più che mai è fondamentale investire nelle attività di prevenzione e diagnosi precoce, per ridurre l’insorgenza di patologie e per identificarle in modo tempestivo. In questo contesto il digitale ha un ruolo essenziale consentendo di estendere il raggio di azione dei professionisti della salute e di offrire alla popolazione servizi inclusivi e innovativi. La visione e la missione di Mama Sofia ci hanno profondamente colpito e trovano completo riscontro nei valori fondanti della nostra azienda. Siamo orgogliosi di poter contribuire con le nostre soluzioni al raggiungimento degli obiettivi sociali ed etici di questa straordinaria organizzazione“ ha dichiarato Andrea Fiumicelli – Chairman of the Board del gruppo Dedalus.
“Siamo onorati di partecipare alla realizzazione del progetto inserito nel Piano Mattei per l’Africa “Mama Sofia accorcia le distanze nella cura” promosso dalla Fondazione Mama Sofia, in quanto rispecchia i valori di solidarietà e cooperazione dell’ambasciatore Luca Attanasio ed è un esempio unione tra istituzioni, imprese e terzo settore, in cui l’ambasciatore Attanasio credeva fortemente – dichiara Salvatore Gandolfo, Presidente del Gruppo Vexavit che conclude“ Grazie agli investimenti in tecnologia sarà possibile fornire un approccio moderno e avanzato alla gestione dei dati sanitari e un monitoraggio dei parametri capillare, direttamente sul territorio, anche nelle zone più remote garantendo così il benessere e la salute delle popolazioni coinvolte”.
“Abbiamo aderito con grande interesse al progetto – dichiara Raffaele Spiazzi, Direttore Sanitario dell’IRCCS Gaslini di Genova – nella convinzione che la costruzione delle reti di cura e la partecipazione dei professionisti siano la via maestra per assicurare il migliore e più efficace impiego di tecnologie come quelle che saranno offerte dal bel Progetto Mama Sofia, nel cui ambito assicureremo il nostro contributo sia alla fase di elaborazione progettuale e di ricerca clinico-epidemiologica, sia fornendo servizi di “second opinion”, consulenza clinica e formazione per casi clinici complessi”.
Nello specifico il progetto vuole creare un sistema di monitoraggio continuo dei parametri fisiologici individuali tramite dispositivi indossabili, non invasivi, multi-parametrici al fine di sviluppare un sistema di controllo medico stabile, sostenibile e avanzato, con l’obiettivo di favorire la ricerca, lo sviluppo e il miglioramento dell’efficienza complessiva del sistema sanitario. Punto di forza è, inoltre, la replicabilità dell’iniziativa. Saranno, infatti, mutuati modelli e “best practice” che consentiranno ad altre aree remote di implementare con successo un sistema simile, adattato perfettamente alle specifiche esigenze locali. La replicabilità garantirà la diffusione massiva di tecnologie avanzate e la condivisione delle esperienze, contribuendo alla visione globale delle problematiche sanitarie per rendere possibile ridisegnare il mondo. Questa iniziativa permetterà di potenziare la prevenzione delle malattie attraverso il monitoraggio regolare dei parametri, consentendo diagnosi tempestive e interventi preventivi.