L’economia circolare è indispensabile per otto persone su dieci tra i visitatori della 26esima edizione di Ecomondo. E quasi nove su dieci associano, correttamente, il concetto di Economia Circolare al riciclo e recupero dei rifiuti. È quanto emerge dalla rilevazione condotta dal CONOU – Consorzio Nazionale Oli Minerali Usati durante le giornate di Ecomondo, la grande fiera internazionale della green e circular economy che si è chiusa venerdì scorso a Rimini.
La survey è stata finalizzata a rilevare la conoscenza e la percezione dei visitatori dell’economia circolare. Dalle risposte si nota come rispetto alla medesima analisi svolta nell’edizione 2022, sia cresciuta la partecipazione delle donne (dal 35% al 43%) e degli adulti (oltre il 73% sono i >24 anni), il che va preso come un segnale di approccio consapevole da parte dei cittadini responsabili alla fiera e ai temi di cui essa è portatrice.
A ciò si aggiunge che la percentuale di coloro che credono che l’economia circolare abbia un ruolo indispensabile per affrontare la crisi economica si accresce (dal 74% al 79%), mentre anche il concetto tradizionale di Economia circolare intesa solo come risparmio arretra (dal 18% al 12%) dinanzi a quello di riciclo e recupero, confermando, anche qui, una maggiore consapevolezza.
Rimane abbastanza stabile la percentuale degli intervistati che attribuiscono ai governi la responsabilità di doversi far carico delle urgenze ambientali (55% vs il 54% del 2022), così come quella di chi è convinto che il contrasto all’emergenza climatica spetti principalmente alle industrie e alle imprese (35% vs il 33% del 2022); diminuisce invece di 3 punti la percentuale di chi attribuisce il compito a cittadini e organizzazioni no profit, passando dal 12% al 9%. Insomma è chiaro che ci si attende una azione concertata dei decisori e del mondo produttivo.
Il 63% del campione, inoltre, crede che investire su progetti di economia circolare sia la strada maestra per costruire un modello produttivo sostenibile, in aumento sul valore del 56% del 2022, confermando come l’economia circolare sia vista come urgente ineludibile, mentre ancora pochi (21%) vedono nel pieno utilizzo dei fondi stanziati a livello europeo un’occasione da cogliere.
Sorprendente è vedere che quasi la metà del campione,con ampiezza di visione, attribuisce ai cambiamenti climatici la responsabilità dell’inflazione da prodotti alimentari, mentre il 34% ne vede una chiara correlazione con la salute umana ovvero la crescita delle malattie croniche, allergie e intolleranze. Da ultimo, quasi il 20% del campione si rivela consapevole come anche il problema dei flussi migratori può trovare una spiegazione nelle alterazioni climatiche che le aree di provenienza hanno subito, con particolare riferimento ai fenomeni migratori dall’Africa all’Europa.
“L’economia circolare è la chiave per uno sviluppo sostenibile e come Consorzio siamo orgogliosi di rappresentare un modello compiuto di circolarità, grazie alla nostra filiera virtuosa in grado di raccogliere sostanzialmente tutto l’olio minerale usato raccoglibile e arrivando a rigenerarne oltre il 98%.” ha commentato Riccardo Piunti, Presidente del CONOU. “Fa particolarmente piacere vedere come dalla rilevazione che abbiamo condotto durante Ecomondo emerga una chiarezza di visione crescente e come anche i giovani siano attenti ai temi della sostenibilità e dell’economia circolare, oltre che lucidamente consapevoli di come la crisi climatica abbia dirette conseguenze nella loro vita, già oggi. Per questo riteniamo importante continuare a informare e sensibilizzare, facendo la nostra parte, anche con iniziative e progetti dedicati ai ragazzi, che anche quest’anno abbiamo direttamente coinvolto durante la manifestazione”.