La crisi non ferma Birra Peroni, che a Padova fa registrare un trend in piena crescita: nel 2013 i volumi di produzione hanno raggiunto 1 milione e 500 mila ettolitri di birra, segnando un +2% rispetto al 2012 (nel 2012 la cifra era di 1 milione 450 mila). Il Gruppo, inoltre, ha deciso di investire nello stabilimento di Padova 3 milioni e 178 mila euro, per l’ammodernamento degli impianti del settore Brewing e Qualità, l’adeguamento ai nuovi standard tecnologici internazionali del Gruppo SabMiller, le soluzioni innovative nel packaging e nella sostenibilità. Sono i dati comunicati durante la tavola rotonda organizzata per presentare i risultati del Rapporto di Sostenibilità 2012/2013 ‘Insieme dalla Terra alla Tavola’ e riflettere sul Made in Italy di qualità e sulle potenzialità del settore agroalimentare.
All’incontro hanno partecipato Marialuisa Coppola, Assessore all’Economia e Sviluppo della Regione Veneto, Deborah Piovan, Vice Presidente di Confagricoltura Veneto, Giorgio Piazza, Presidente di Coldiretti Veneto, Alberto Verderio, Ricercatore dell’Istituto Sperimentale Cerealicolo di Bergamo, Roberto Cavalli, Direttore di Produzione Birra Peroni e Federico Sannella, Direttore Relazioni Esterne Birra Peroni. Al centro dell’incontro, la filiera agroalimentare di qualità, asset strategico dell’Italia, che nel caso Birra Peroni trova un esempio di eccellenza: entrata a far parte, dal 2003, del gruppo SabMiller (uno dei principali produttori mondiali di birra), l’azienda non ha mai perso l’impronta Made in Italy che dal 1846 ne caratterizza tutta l’attività, “dalla terra alla tavola”.
Traino dell’export per l’economia locale, nel 2013 lo stabilimento Birra Peroni di Padova ha destinato il 54% del totale dei volumi di vendita al mercato estero (ben il 100% in più rispetto al 2006). Un successo dovuto anche ai nuovi canali aperti nel mercato internazionale dal Gruppo SabMiller, che ha deciso di investire nella qualità del Made In Italy e nella catena del valore generata da questa realtà aziendale. Nastro Azzurro, marchio Premium di Peroni e birra italiana più venduta al mondo, è il fiore all’occhiello della produzione locale. L’eccellenza della Nastro Azzurro è da ricondurre alla stretta collaborazione tra tutti gli attori della filiera Birra Peroni, ‘dalla terra alla tavola’: tra gli ingredienti di questa birra c’è il “Mais Nostrano”, una varietà autoctona recuperata grazie alle ricerche condotte con l’Istituto Sperimentale di Cerealicoltura di Bergamo e oggi prodotta nelle tradizionali aree maidicole delle aziende in Veneto, Piemonte e Lombardia.
Grande attenzione di Birra Peroni anche per l’ambiente. Le misure adottate dall’impianto di Padova per la razionalizzazione delle risorse hanno portato a un -11% nei consumi idrici e -13% in quelli energetici, rispetto al 2012. Grazie ai sistemi per il riutilizzo dell’acqua di recupero, se fino a qualche anno fa servivano 7 ettolitri d’acqua per produrre un ettolitro di birra, oggi ne bastano 3,05; e l’installazione nella fabbrica di vari motori ad alta efficienza ha fatto scendere da 1,82 MJoule a 9,2 MJ i consumi energetici per ettolitro di birra. La sostenibilità dell’impianto si misura anche sul piano del welfare. Lo stabilimento, per i suoi 130 dipendenti ha messo in campo misure per la sicurezza e il miglioramento delle condizioni di lavoro, in termini di infrastrutture e corsi di problem solving, manutenzione autonoma, team work e lean production. Diversi reparti hanno oltrepassato la soglia dei cento giorni senza infortuni.
Venerdì, 21 febbraio 2014
Guarda il servizio del TGR Regione Veneto del 22/02/2014
eprcomunicazione affianca Birra Peroni nelle attività di comunicazione e ufficio stampa