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SOS Villaggi dei Bambini: “L’Italia non resti a guardare. È ora di agire per la pace in Palestina”

6 Agosto 2025
sos villaggi dei bambini

SOS Villaggi dei Bambini sottoscrive le dure parole pronunciate dal Presidente Mattarella, martedì 29 luglio alla Cerimonia del Ventaglio, su quanto la situazione a Gaza diventi ogni giorno più intollerabile e si unisce all’appello del Coordinamento Italiano NGO Internazionali (CINI), di cui fa parte, per sollecitare il Governo italiano ad assumere una posizione chiara, coraggiosa e concreta rispetto alla crisi umanitaria in Palestina. È giunto il momento che tutte le istituzioni italiane si facciano promotrici di una diplomazia audace, ferma nella richiesta di pace e giustizia per il popolo palestinese, in particolare per i bambini di Gaza.

Dopo quasi due anni di conflitto, i numeri parlano da soli, gli aggiornamenti che arrivano dal Ministero della salute di Gaza, datati luglio 2025, sono allarmanti. L’81% del territorio è soggetto ad ordini di evacuazione o classificato come zona militarizzata. Sono 1,9 milioni gli sfollati interni a Gaza, di cui quasi la metà bambini. Il bilancio delle vittime, a partire da ottobre 2023, ha superato i 58.000 morti e i 139.000 feriti e quasi 18.000 vittime sono minorenni, senza contare che il sistema sanitario è al collasso. La fame cresce, l’accesso agli aiuti umanitari è bloccato, le infrastrutture civili – tra cui ospedali pediatrici, scuole e orfanotrofi – sono state sistematicamente colpite. La popolazione è allo stremo, intrappolata nella morsa della fame, della paura e dell’abbandono. Il costo umano di questa guerra è diventato insopportabile e rappresenta una grave violazione del diritto internazionale umanitario e, purtroppo, la comunità internazionale resta troppo spesso in silenzio. 

La presenza di SOS Children’s Villages Palestine sul territorio da oltre mezzo secolo, a Betlemme dal 1968 e nella striscia di Gaza dal 2000, ha reso l’organizzazione un punto di riferimento per la popolazione locale. Il profondo legame che si è instaurato con il territorio ha reso la crisi attuale ancora più drammatica per la nostra organizzazione, impegnata quotidianamente da anni nell’assistenza di bambini e famiglie. Il lavoro di SOS Children’s Villages Palestine in questo contesto disastroso va ben oltre il soddisfacimento dei bisogni di base: include supporto psicosociale, cura dei traumi, tracciamento familiare per bambini che si trovano ad aver perso tutto. 

“Stiamo assistendo a livelli di insicurezza alimentare davvero allarmanti, le nostre stesse riserve di cibo sono esaurite e, con i principali fornitori umanitari impossibilitati a operare, le famiglie restano affamate e senza speranza – afferma Reem Alreqeb, Direttrice del Programma di Gaza per SOS Children’s Villages Palestine – Stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere per proteggere e aiutare i bambini che hanno perso tutto: casa, famiglia e senso di sicurezza. Il nostro team sta lavorando sotto estrema pressione per garantire che ognuno di loro continui a ricevere assistenza, anche mentre le loro stesse vite vengono sconvolte”. 

Un appello all’Italia: servono azioni, non solo parole 

In linea con quanto richiesto dal CINI, SOS Villaggi dei Bambini chiede al Governo italiano un intervento deciso e immediato di fronte alla catastrofe umanitaria in corso nel Territorio Palestinese Occupato. Il parziale cessate il fuoco non è sufficiente. Servono misure concrete, ora. SOS Villaggi dei Bambini chiede, pertanto a Giorgia Meloni e Antonio Tajani di assumere con urgenza una posizione chiara e senza ambiguità, di condanna di quanto il Governo di Israele sta commettendo a Gaza e nei territori occupati della Cisgiordania, rivestendo come Italia un ruolo di primo piano nel difendere i diritti umani anche in vista dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del prossimo 20 settembre.

In particolare al Governo italiano chiediamo:

  • Di condannare con fermezza la macchina di morte messa in atto dal Governo israeliano e si impegni fattivamente per fermare le atrocità in corso, che molti – tra cui anche la Corte Internazionale di Giustizia – definiscono prove alla mano come genocidio. È urgente garantire il rispetto del diritto internazionale umanitario e rafforzare tutte le indagini volte ad accertare le gravi violazioni in atto
  • Di esigere con ogni mezzo diplomatico dal Governo di Israele immediato accesso degli aiuti umanitari e delle agenzie ONU e ONG internazionali
  • Di riconoscere uguaglianza a israeliani e palestinesi, riconoscendo lo Stato palestinese rendendo così effettivo il diritto all’autodeterminazione e creando il pre requisito necessario alla costituzione di due stati 
  • Di attivarsi per la revisione dell’Accordo di Associazione tra l’Unione Europea e Israele, sospendendo tutti gli accordi preferenziali con Israele
  • Di sospendere immediatamente le autorizzazioni all’esportazione di materiali di armamento verso Israele, compresi quelli a uso duale o difensivo, anche se rilasciati prima del 7 ottobre 2023, e di monitorare con attenzione il rispetto di tale divieto
  • Di vietare il commercio con gli insediamenti illegali israeliani nei territori palestinesi occupati. 

“Non possiamo fermarci ora nel denunciare quanto è sotto gli occhi di tutti, in particolare dopo le ultime dichiarazioni del Governo di Israele di occupare Gaza, perché la distruzione di civili, un terzo dei quali bambini innocenti, sta andando avanti e si è configurata come genocidio. Non possiamo tacere perché a Gaza bambini e operatori sono impossibilitati a vivere. Occorre sanzionare l’azione del governo di Israele con tutti i mezzi a disposizione del nostro Governo”. — dichiara Samantha Tedesco, Responsabile Accademia SOS Villaggi dei Bambini.

L’intervento di emergenza di SOS Villaggi dei Bambini in Palestina

SOS Children’s Villages Palestine è presente sul territorio dal 1966, con l’obiettivo di tutelare i bambini che sono a rischio di perdere o che hanno perso le cure genitoriali. Attraverso un Programma di Rafforzamento Familiare fornisce quotidianamente alle famiglie il supporto necessario a superare le difficoltà, in modo da prevenirne la disgregazione e il conseguente allontanamento dei bambini dalla loro mamma e dal loro papà. Accoglie i bambini che hanno perso le cure genitoriali nel suo Villaggio SOS di Betlemme e nel campo di Khan Younis, dove sono state montate delle tende a seguito della distruzione del Villaggio SOS di Rafah. Garantisce inoltre un’istruzione di qualità, formando gli insegnanti e favorisce l’indipendenza dei giovani, aiutandoli nell’inserimento nel mondo del lavoro.

SOS Children’s Villages Palestine a partire dell’ottobre 2023, in risposta agli attacchi militari e al gravissimo deterioramento, tutt’ora in corso, della situazione umanitaria nei territori palestinesi occupati, ha intensificato la propria attività potenziando i propri programmi di assistenza integrata, fornendo supporto salvavita a famiglie e bambini colpiti dal conflitto. Grazie a questo progetto, l’Organizzazione ha già raggiunto oltre 32.000 persone vulnerabili. I principali interventi includono:

  • assistenza economica diretta (cash e voucher): oltre 15.000 persone raggiunte con beni alimentari e igienici;
  • supporto psicosociale e salute mentale (MHPSS): più di 13.000 bambini e adulti coinvolti in attività individuali e di gruppo;
  • educazione in emergenza: 785 bambini supportati;
  • accoglienza in emergenza per minori non accompagnati: 90 bambini accolti;
  • alloggi temporanei per famiglie sfollate: 265 persone ospitate in rifugi sicuri;
  • distribuzione di kit igienico-sanitari: per 1.500 donne, comprese gestanti e madri in allattamento;
  • sostegno alle famiglie affidatarie: 106 nuclei supportati nella cura di 306 bambini.

L’impegno in Italia: sensibilizzazione e raccolta fondi

In Italia, dove l’Organizzazione è attiva da oltre 60 anni, ha attivato una rete di sostegno e raccolta fondi concreta e continuativa per la popolazione palestinese, alla quale ciascuno può prendere parte attraverso:

  • Adozioni a distanza del Villaggio SOS di Betlemme, dove oltre ai bambini già accolti dalla struttura, a marzo 2024 si sono aggiunti 68 dei bambini evacuati dal Villaggio SOS di Rafah. 
  • Donazioni a sostegno delle attività che continuano a svolgersi nel campo di Khan Younis, dove sono stati accolti gli altri 40 bambini provenienti dal Villaggio di Rafah. Qui lo staff si occupa di rispondere allo stato emergenziale in cui vertono minorenni e famiglie sfollate, garantendo loro supporto psicologico e beni di prima necessità. 
  • Diventando volontari di SOS Villaggi dei Bambini e organizzando eventi di raccolta fondi per supportare il nostro lavoro in Palestina.
  • Donazioni da parte di aziende che vogliono sostenere il lavoro di SOS Villaggi dei Bambini nel territorio palestinese. 

Inoltre, l’Organizzazione è scesa in piazza con la società civile, partecipando a mobilitazioni simboliche come la catena umana “Red Line” al Pantheon (giugno 2025) e al sit-in del 15 maggio alla Farnesina, nel Giorno della Nakba, per ricordare che non si può più restare a guardare. Nel mese di giugno, inoltre, sono state raccolte più di 6000 firme per una petizione presentata al Governo italiano per l’immediato cessate il fuoco, garantire l’accesso degli aiuti umanitari, sospendere gli accordi economici con Israele, interrompere l’acquisto di armi da e per Israele.

SOS Villaggi dei Bambini si impegna affinché i bambini e i ragazzi che non possono beneficiare di adeguate cure genitoriali crescano in una situazione di parità con i propri coetanei, realizzando appieno il proprio potenziale e la possibilità di vivere una vita indipendente. È presente in Italia da oltre 60 anni e oggi opera attraverso 8 Programmi e Villaggi SOS, a Trento, Ostuni, Vicenza, Saronno, Mantova, Torino, Crotone e Milano. SOS Villaggi dei Bambini si prende cura di oltre 3.100 persone, tra bambini, ragazzi e famiglie che vivono gravi situazioni di disagio, e sostiene i diritti di 51.935 bambini e giovani, protagonisti delle sue attività di Advocacy. È parte del network SOS Children’s Villages, presente in 137 tra Paesi e territori dove aiuta 7,74 milioni di persone, e del quale ospita e gestisce a livello internazionale il Programma globale di esperti sulla salute mentale e sul supporto psicosociale.

—

Eleonora Lavoratore

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