È stato inaugurato ad Addis Abeba, alla presenza del ministro degli Esteri, Franco Frattini e del premier etiope, Meles Zenawi, l’impianto idroelettrico Gilgel Gibe II realizzato da Salini Costruttori sugli altipiani sud occidentali. Alla cerimonia hanno preso parte…
…le massime autorità dello Stato etiope, tra cui il ministro degli Esteri, Seyum Mesfin, e il ministro dell’Energia, Alemayehu Tegenu.
La nuova centrale svolgerà un ruolo di primo piano nell’incanalare lo sviluppo dell’Etiopia in tre direzioni: energia pulita e rinnovabile, recupero di suoli fertili per l’agricoltura, miglioramento delle condizioni abitative, occupazionali e sanitarie delle popolazioni residenti nelle aree direttamente interessate al progetto.
“L’Italia – ha affermato il ministro Frattini, durante la cerimonia di inaugurazione della diga – ha contribuito a realizzare un’opera che permette l’accesso all’elettricità a molti milioni di cittadini dell’Etiopia. È un fatto – ha sottolineato – che cambierà la loro vita. Basti pensare che chi possiede l’elettricità può estrarre l’acqua con una pompa elettrica senza così dover bere l’acqua inquinata di superficie”.
Il progetto, avviato da Salini nel 2004 dopo la realizzazione dell’invaso e della stazione idroelettrica Gilgel Gibe I, si affermerà – con la costruzione di Gilgel Gibe III, prevista per il 2013 – come un intervento di portata storica per la sua vocazione tecnica, economica e di valorizzazione territoriale.
La produzione idroelettrica del nuovo impianto raggiungerà i 1635 GW/h l’anno. La potenza nazionale aumenterà del 50% consentendo l’allacciamento di 1.000.000 di nuovi utenti e contribuendo in maniera determinante al raggiungimento dell’obiettivo nazionale di estendere l’accesso all’energia elettrica al 20% della popolazione entro il 2010. A pieno regime, con la costruzione di queste nuove centrali, inclusa GG-III, il Paese avrà un potenziale energetico superiore all’intera potenza attualmente installata nell’Africa sub-sahariana.
Il costo dell’opera è di circa 500 milioni di euro: al finanziamento italiano (59%) si aggiungono un credito della Banca Europea degli Investimenti di 50 milioni di euro (13%), che finanzia le forniture elettromeccaniche, e il contributo etiope pari ad almeno 103,5 milioni di euro (28%).
Un investimento complessivo di cui ha beneficiato anche l’economia locale, considerando che il reddito di oltre 4.000 famiglie etiopi è derivato direttamente da questo progetto: circa 15 milioni di euro sono stati spesi per pagare i salari ai dipendenti locali, oltre 33 milioni di euro per i contractor e 30 milioni per altri servizi e acquisti effettuati in loco.
Dal 2004 ad oggi, Salini Costruttori ha contribuito concretamente allo sviluppo sociale del territorio, donando ai villaggi limitrofi infrastrutture e opere di prima necessità.
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