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Alla Camera dei Deputati il nuovo Position Paper AIS: la sicurezza nei cantieri al centro di un modello virtuoso fondato su partecipazione, innovazione e sostenibilità

13 Giugno 2025
AIS

 Troppi infortuni, troppe vite spezzate, troppe parole non seguite da azioni. Nel settore delle costruzioni, il più colpito in Europa dagli incidenti mortali sul lavoro, serve un’inversione di rotta radicale. A lanciare l’appello è AIS – Associazione Infrastrutture Sostenibili, che oggi ha presentato alla Camera dei Deputati il suo nuovo Position Paper n.9, dal titolo: “Sicurezza sul lavoro: dal cantiere edile un modello virtuoso di partecipazione, soluzioni digitali e sostenibilità”.

All’evento ha partecipato Chiara Gribaudo, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, che ha aperto i lavori sottolineando l’urgenza di una responsabilità collettiva, politica e imprenditoriale per affermare finalmente la centralità della salute e sicurezza sul lavoro.

Una situazione che preoccupa: i dati INAIL 2024

Secondo l’ultimo rapporto INAIL (gennaio 2025), le Costruzioni si confermano il settore più pericoloso d’Europa per numero di decessi sul lavoro, con una quota del 23,3% sul totale delle morti registrate nell’UE-27 nel 2022. In Italia, i dati provvisori per il 2024 mostrano un aumento del +2,8% delle denunce di infortunio in occasione di lavoro nel settore, rispetto al 2023.

Un segnale di allarme che impone risposte immediate. Nonostante il lieve calo complessivo degli infortuni tra i lavoratori (-0,7%), il comparto edile resta il più esposto, e il più bisognoso di strategie innovative e strumenti efficaci.

Una responsabilità collettiva

Il Position Paper, elaborato dal Gruppo di Lavoro AIS “Responsabilità sociale e Sicurezza sul lavoro”, propone un modello concreto, già testato da importanti player del settore, e intende diventare un punto di riferimento per istituzioni, imprese e operatori.

Con oltre 100 soci tra aziende, enti e organizzazioni, AIS si conferma promotrice di una visione integrata dell’infrastruttura sostenibile, che tiene insieme efficienza economica, riduzione dell’impatto ambientale e valorizzazione del lavoro umano.

Le quattro mosse per mettere in scacco la mancata sicurezza

Il Position Paper propone una strategia integrata che parte dal rafforzamento della partecipazione attiva: tutti gli attori coinvolti nel processo costruttivo – dai committenti ai lavoratori – devono essere responsabilizzati e coinvolti nella costruzione di un ambiente sicuro. La sicurezza diventa così un processo condiviso, non più solo un insieme di obblighi calati dall’alto.

Altro pilastro è la digitalizzazione dei cantieri. L’adozione di tecnologie intelligenti, sistemi di monitoraggio in tempo reale, sensori e modelli BIM permette di trasformare il cantiere in un ambiente dove i rischi sono identificabili, gestibili e prevenibili in modo proattivo. Non si tratta di sostituire le competenze umane, ma di potenziarle attraverso strumenti che anticipano criticità e migliorano l’efficienza.

Fondamentale, poi, è la formazione continua. Promuovere la cultura della prevenzione, rafforzare la comunicazione efficace e riconoscere le diversità – di lingua, di genere, di esperienza – come elementi da valorizzare nei percorsi formativi è il modo per rendere ogni lavoratore consapevole del proprio ruolo nella catena della sicurezza.

Infine, il documento pone grande attenzione all’integrazione tra sicurezza e sostenibilità. Per AIS, garantire la salute e l’incolumità nei luoghi di lavoro non è solo un imperativo etico, ma una componente fondamentale della sostenibilità sociale. Prevenire infortuni significa ridurre sprechi, inefficienze, ritardi e danni reputazionali, contribuendo in modo diretto alla qualità complessiva delle opere realizzate.

Le voci dai protagonisti

Lorenzo Orsenigo, Presidente AIS, ha offerto una riflessione ampia sul senso di questa iniziativa:

“Abbiamo bisogno di una nuova visione della sicurezza: non più come semplice adempimento normativo o costo da gestire, ma come asset strategico, come parte integrante dell’identità d’impresa. La sicurezza attiva è quella che anticipa i rischi, che sfrutta il potenziale delle tecnologie, che forma e coinvolge le persone. Le infrastrutture sostenibili non sono solo opere ben costruite, ma cantieri in cui lavorare è dignitoso, sano e sicuro. Considerare la sicurezza un aggravio di costi è un errore di prospettiva. Significa non vedere che ogni euro investito in sicurezza è un euro risparmiato in inefficienze, ritardi, sofferenze. Dobbiamo puntare allo ‘zero morti sul lavoro’ non come utopia, ma come obiettivo condiviso, con strumenti, metodo e responsabilità”.

Paola Senesi, Segretaria nazionale FILLEA CGIL, ha evidenziato il valore della partecipazione sindacale:

“La sicurezza sul lavoro nei cantieri passa soprattutto dall’applicazione dei Ccnl sottoscritti dalle organizzazioni sindacali più rappresentative e attraverso gli enti bilaterali di settore. Quando si progettano salute e sicurezza dei lavoratori bisogna agire un livello di contrattazione, stabilendo cronoprogrammi di esecuzione e logistica, che definiscano correttamente le tempistiche, la quantità e la frequenza degli interventi. Pertanto sarebbe importante agire nella fase di progettazione delle opere, per quantificare sia il costo della manodopera, che gli oneri della sicurezza. Di fronte al consistente numero di infortuni e morti sul lavoro, chiediamo l’istituzione di una procura nazionale, composta da magistrati e professionisti con competenze specifiche, che possa pronunciarsi adeguatamente e con maggiore puntualità sui temi di salute e sicurezza”.

Manuela Rocca, Vicedirettore generale TELT, ha portato l’esperienza di una grande opera internazionale che ha fatto della sicurezza una priorità concreta:

“Nella realizzazione del collegamento ferroviario Torino-Lione, l’attenzione alla sicurezza è una componente strutturale del progetto: in un cantiere, soprattutto in sotterraneo, la gestione del rischio è alla base della strategia per affrontare la questa sfida. Gestire il rischio significa pensare alla sicurezza in tutte le fasi del progetto, dal suo concepimento alla gestione dell’opera. Si tratta di un lavoro complesso, che noi abbiamo deciso di affrontare con tutti gli attori, condividendone gli obiettivi strategici attraverso programma Mission S (safety). Questo vuol dire: committenza, imprese, direzioni lavori ma anche enti di controllo e di prevenzione che sui nostri cantieri, nel rispetto dei ruoli, partecipano attivamente e danno il proprio contributo alla realizzazione di un sistema pervasivo per renderli luoghi sicuri per i lavoratori. Lo facciamo attraverso l’analisi puntuale degli eventi, scambio di esperienze, campagne di sensibilizzazione e formazione continua, protocolli di prevenzione. In questo contesto anche la tecnologia è un grande alleato: sistemi anticollisione, analisi predittive, prototipi di DPI intelligenti… Il nostro progetto è un laboratorio di innovazione e il nostro obiettivo è dare un reale contributo per rendere l’approccio alla realizzazione delle opere pubbliche sempre più sicuro e sostenibile”.

“Questo Position Paper rappresenta un passo importante verso una visione integrata della sicurezza nei cantieri, fondata su partecipazione, responsabilità sociale e innovazione tecnologica. La sicurezza non può essere solo un obbligo normativo: deve diventare un valore condiviso, costruito insieme da tutti gli attori coinvolti nel processo edilizio. Il nostro obiettivo è fornire strumenti concreti per ripensare il cantiere come luogo di lavoro sicuro, inclusivo e sostenibile, in cui la tutela delle persone sia parte integrante della qualità dell’opera” – ha concluso Giuseppe Amaro, Coordinatore Generale del Gruppo di Lavoro AIS “Responsabilità sociale e Sicurezza sul Lavoro”.

—

Eleonora Lavoratore

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