16 ottobre 2019 – Un’impresa italiana su due è alla ricerca di nuove figure manageriali da assumere nei prossimi tre anni; se si considerano esclusivamente le aziende che non hanno mai avuto management in organico, la necessità di dotarsi di un manager è ormai comune al 30% delle imprese. Domanda e offerta di competenze manageriali, però, non si incontrano a causa di un disallineamento tra competenze richieste e competenze offerte.
È quanto emerge dallo studio “Capitale Manageriale e Strumenti per lo Sviluppo”, condotto dall’Osservatorio Mercato del Lavoro e Competenze Manageriali di 4.Manager su un campione di 2.130 intervistati, di cui 614 imprenditori e 1.516 manager, e presentato oggi a Roma nel corso di un incontro a cui hanno partecipato, tra gli altri, il Presidente di 4.Manager e Federmanager Stefano Cuzzilla, il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro.
Obiettivo del II Rapporto dell’Osservatorio 4.Manager è quello di individuare come evolvono le figure di imprenditori e manager e fotografare il rapporto tra domanda e offerta di managerialità, in particolare in ambito PMI.
Dallo studio emerge che sia gli imprenditori sia i manager avvertono una fortissima spinta al cambiamento, derivante da una serie di fattori noti ma sempre più pressanti: accelerazione tecnologica e digitalizzazione, fluidità dei consumi e volatilità dei consumatori, globalizzazione e concorrenza internazionale.
A questi fenomeni, in atto da anni, gli imprenditori italiani hanno reagito concentrandosi sulla qualità dei prodotti, facendone nel complesso l’elemento distintivo della manifattura italiana. Oggi però avvertono chiaramente che ciò non è più sufficiente e affermano due esigenze destinate a modificare sostanzialmente la struttura delle PMI italiane:
• l’esigenza di introdurre nelle loro aziende figure manageriali – in particolare per esigenze di internazionalizzazione, export e digitalizzazione – e con caratteristiche nuove che faticano a trovare sul mercato;
• l’esigenza di diventare loro stessi più manager, in un processo di “ibridazione” che unisca alla tradizionale cultura del fare, una nuova cultura del gestire.
Gli imprenditori intervistati dichiarano, nell’87% dei casi, d’incontrare difficoltà nel reperire le figure manageriali. Questo dato sale addirittura al 91% al Nord del Paese, al 94% tra le imprese più giovani, e infine al 92% tra le imprese famigliari. Secondo il 44% degli imprenditori la principale carenza riscontrata è relativa alle cosiddette soft skills: capacità di leadership e di motivazione, conoscenza delle lingue, orientamento all’innovazione e al cambiamento, capacità di adattarsi a scenari in continua evoluzione.